Le amanti. Gli amanti, Matilde Serao

Sì. L’amore nostro è stato solamente conosciuto da me a lui. Siccome egli, mi amava solo per amarmi, assolutamente ed esclusivamente per amarmi, così volle e mantenne il segreto.

1901 Matilde Serao744037/37

©Archivio Publifoto/Olycom

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Matilde Serao scrive, alla fine dell’Ottocento, diciassette novelle d’amore, “Le amanti. Gli amanti”, accomunate da uno stesso tragico finale: l’amore è destinato a finire.

L’amore, di cui la Serao descrive tutti i moti interiori che struggono l’animo di donne e uomini, è un amore incostante, fragile, sottomesso alle regole della buona società e ai banali capricci di anime superficiali quanto inquiete e inappagate.

Due sono le sezioni: una dedicata alle amanti e l’altra agli amanti. E delle due categorie viene quasi stilata una classifica, a dir poco inquietante. In una galleria di uomini e donne che vivono in preda al piacere dell’amore, e che in realtà, l’amore non sanno vivere, solo uno viene definito “il perfettissimo amante”. Si tratta di Luigi Caracciolo, un giovane che ama in modo esclusivo la sua donna, venerandola e adorandola. Una vera rarità in questa galleria di esseri umani incapaci non tanto di provar sentimenti ma quanto di perseverare e di lottare per mantenerli vivi. Ancora più incredibile è che Luigi Caracciolo è contraccambiato dalla sua amante con la stessa intensità.

Ma perché solo il Caracciolo può assurgere al titolo di perfettissimo amante? La Serao lancia un messaggio chiaro quanto ironico. Luigi è morto nel pieno della storia d’amore, è morto giovane, con l’animo intatto, non ha avuto il tempo per cedere alla corruzione morale. Perché la Serao non lo dice, ma lascia quasi sottintendere che nessuno, nemmeno il più fedele degli amanti, possa superare la prova del tempo.

Non viene assolutamente messa in dubbio l’esistenza dell’amore, altrimenti non avrebbe senso nemmeno parlare degli amanti. Forse non esiste l’amore per sempre, l’amore puro e forte, capace di resistere alla vita e ai suoi casi. Quello che gli uomini e le donne scambiano per storie eterne sono in realtà brevi, o lunghe, parentesi di felicità o di amorevoli sofferenze, ma mai una condizione stabile e duratura.

“Le amanti. Gli amanti” sono da leggere, ma non da chi è innamorato e si crede felice e sicuro di sé e della persona accanto, ma da parte di chi dell’amore ha conosciuto anche gli aspetti dolorosi ed ha alle spalle storie finite, così potrà consolarsi con le parole che la Serao mette in bocca ad una donna delusa: “l’amore è una cosa imperfetta! Imperfetta e miserabile”.

 

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